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Curcuma

curcuma Il nome curcuma deriva dal sanscrito kunkuma attraverso l'arabo كركم, kurkum.

Quando si dice curcuma s'intende normalmente Curcuma longa, anche se esistono numerose altre specie attribuite al genere botanico Curcuma.

In inglese è chiamata turmeric (da cui il nome, poco usato, di turmerico).
In hindi è chiamata haldi. Il nome zafferano delle Indie deriva dal colore della spezia, che ricorda lo zafferano.

Il nome zafferano delle Indie si riferisce al colore giallo, unica somiglianza fra la curcuma e lo zafferano dal rizoma giallo della curcuma si ottengono la polvere di curcuma, una spezia molto usata nella gastronomia indiana e asiatica in generale, e una sostanza gialla adoperata in tintoria.

I rizomi vengono bolliti ed essiccati al sole o in forno, e dopo vengono schiacciati in una polvere giallo-arancio. Il suo ingrediente attivo è la curcumina che ha un sapore terroso, amaro, piccante ed estremamente volatile, mentre il colore si conserva nel tempo.

La polvere di curcuma è uno degli ingredienti del masala (che coincide all'incirca con ciò che in Occidente viene chiamato curry), a cui dà il colore giallo intenso e caratteristico.
Oltre che in molte altre ricette indiane, la curcuma è un ingrediente fondamentale di numerosissime ricette asiatiche, come il piatto nepalese chiamato momos (gnocchi nepalesi a base di carne) o il piatto tailandese chiamato kaeng tai pla (curry con gamberi e pesce).

La curcuma, oltre che dare sapore, è, come lo zafferano, un colorante alimentare.

Oltre che in varie ricette, essa ha applicazione in bevande, prodotti da forno, prodotti lattiero-caseari, gelati, yogurt, biscotti, popcorn, dolci, cereali, salse, gelatine, ecc. Tra gli additivi alimentari codificati dall'Unione Europea, la curcumina, per una serie di circostanze, occupa il primo posto: E100.

La curcuma è stata usata fin dall'antichità come colorante anche per tessuti.
Da questo punto di vista, però, è poco pregiata perché tende a scolorire al sole.
Un uso molto particolare della curcuma come colorante si ritrova nel folklore di alcune regioni indiane, dove la curcuma è usata per il corpo.
Il caso più celebre è la cerimonia bengalese del gaee holud (o gaye holud) durante i preparativi del matrimonio.

Infine, la medicina tradizionale e in parte anche quella moderna attribuiscono alla curcuma proprietà medicinali Curcuma longa è spontanea nell'Asia meridionale, dall'India alla Malesia, in regioni a clima tropicale, con temperature normalmente comprese tra 20 °C e 35 °C e con elevata piovosità.
Allo stato coltivato, è presente in moltissime aree tropicali o subtropicali, in particolare in Asia e in Africa.

L'India è il primo produttore mondiale di curcuma.
Nel 2008/2009 in India sono stati destinati alla coltivazione di curcuma quasi 200 000 ha, con una produzione di circa 900 000 t.

Alcune città indiane, come Sangli, nel Maharashtra, o Erode, nel Tamil Nadu, si contendono il titolo di massimi centri della produzione mondiale; tuttavia le statistiche dello Spices Board indicano come massimo produttore lo Stato dell'Andhra Pradesh, nell'India centro-orientale.